io tu e la Calabria
Come stai, mio piccolo grande uomo?
Come ti va l’estate?
Sai che ha fatto mamma? Insieme a Gianni siamo andati in una terra meravigliosa
che è la Calabria. Io e te non ci siamo mai stati. Mentre io e Gianni ci siamo potuti andare grazie a Caterina, la mamma di Fabrizio Catalano, (- scomparso ad Assisi nel 2005 – (www.fabriziocatalano.it) siamo stati ospiti a casa sua, in un piccolo paese di collina, chiamato Girifalco, di lì ogni giorno ci spostavamo al mare: una distesa infinita di acqua limpida e cristallina dai colori che andavano dal blu intenso al verde, sempre e comunque venati di incredibile trasparenza. E’ stato molto bello, a te sarebbe piaciuto tanto, perché abbiamo incontrato econosciuto tante, tantissime persone, (parenti di Caterina) tutti simpaticissimi, pieni di vita, di allegria, di voglia di comunicare, di conoscere, proprio come piace a te.
Ma tu sai anche che la voglia di stare con te non mi passa mai, difatti, c’erano due eventi pre-organizzati da Caterina e vi abbiamo partecipato insieme. Si trattava di parlare di te e di Fabrizio.
Ma la cosa speciale è che tra loro c’era un gruppo di ragazzi ospiti di unacomunità locale, gestita da Don Mimmo Battaglia: Questi ragazzi erano tenerissimi, perché provenienti da situazioni di grave, gravissimo disagio
personale (dipendenza da alcool e droga) che, grazie all’aiuto delle personegiuste, ma sopratutto con tutto il loro impegno e volontà di riprendersi inmano la vita, quella vera, con grande fatica, ma anche con successo,
conducevano u n percorso riabilitativo. Uno fra tutti Rocco, un ragazzo di unanno più grande di te, ma con un passato travagliatissimo ed una bimba di otto anni che da tre non vede più e sta’ lottando anche per lei, per ritornare ad essere il “suo papà”. Ebbene, dicevo, nell’atmosfera così speciale diquesta manifestazione che si chiamava “Il piacere della vita”(proprio quel piacere cui la tua mamma ha teso ed atteso per anni, di restituirti) Caterina ha parlato di Fabrizio e ahimè della sua scomparsa che conta ormai sei anni, ha presentato il libro che ha scritto sulla sua storia:
“Cercando Fabrizio: storia di un attesa senza resa”, mentre la tua mamma ha parlato di te, presentandoti e comunicando il dolore che da tre anni vive con me, nell’angoscia della tua scomparsa.
Un’ancor più intensa emozione l’hovissuta in un altro piccolo centro della Calabria: Cortale. Lì, la sera del 20
agosto, il Comune, nella persona dell’Assessore Simona Papaleo, ha allestito per noi, nella piazza principale, un “teatro” all’aperto, con le sedie per la platea, due grandi tavoli: uno per sederci noi e parlare, l’altro per poter esporre tutto il materiale relativo alle scomparse tue e di Fabrizio,tutto il materiale che riguarda l’Associazione Penelope, il librodell’Associazione Penelope: “Vite sospese”, il libro scritto da Caterina per Fabrizio, citato prima.
l’anima e ti lascia un sapore di autenticità in bocca era dato dall’attenzione,la vicinanza (che si respirava) e l’ascolto del pubblico, dalle parole dell’Assessore Simona, calde, vere, pacate, dalla musica, si perché cari Davide e Fabrizio, il tutto era accompagnato dalla vostra amatissima musica, ma… non finisce qui, sull’accompagnamento di queste note, si estendeva, si modulava e riempiva l’aria, la splendida voce di una ragazza, molto bella, un po’ più giovane di voi, Tiziana Bertuca, che ha saputo trasmettere emozioni e ricordi straordinari attraverso la sua splendida voce e le parole di canzoni veri e propri cult della musica italiana.
Se io dicessi GRAZIE a tutte le persone che ho citato, mi sentirei insulsa, e priva di senso. Perché una sola parola non può davvero esprimere quanto avete saputo darmi. Vorrei che voi, ognuno di voi, potesse aprire il mio
torace, come una scatoletta di tonno e leggere ogni sentimento che vi sta’ impresso dentro, fatto di incredulità per tanto amore ricevuto in maniera che più gratuita non si può. Non vi dimenticherò.
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