21 marzo 2011

Marzo 21, 2011

Buongiorno a tutti, ma, sopratutto buongiorno e buon compleanno a Davide. Non appena ho un pochino di tempo vi racconto la straordinaria giornata che ieri, tante splendide persone, mi hanno permesso di vivere.

Adesso inserisco solo gli auguri per Davide. A presto.

A DAVIDE E TUTTI I NOSTRI CARI SCOMPARSI

Maledettamente mi manca di te: il suono della tua voce; i tormenti della tua anima; il tuo incessante parlare. Come diceva nonna tua. “Davide mio, parli quanto un giudice povero”
Maledettamente mi manca di te: la tua voglia di stare sempre tra la gente; il tuo cantare Giovanotti; il tuo strimpellare la chitarra nella convinzione che quello era saper suonare.
Maledettamente mi manca di te: il tuo stile “bon ton”, difatti facevi il bacia mano alle signore, aprivi loro lo sportello dell’auto, tagliavi la frutta con coltello e forchetta, ricercavi vocaboli forbiti e fuori dell’uso comune, con cui esprimerti.
Maledettamente mi manca di te: la tua attenzione al debole; la tua generosità al povero; il tuo rischiare per gli altri.
Maledettamente mi manca di te: il tuo poetare; la tua immaginazione. Il tuo librarti in voli pindarici per approdare su galassie sconosciute;
Maledettamente mi manca di te: la tua spudorata sincerità; la tua integra lealtà verso tutto e tutti.
Maledettamente mi manchi tu: DAVIDE !

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Oggi è l’equinozio di primavera. Momento dell’anno in cui il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio. Difatti la parola equinozio deriva dal latino e significa notte uguale.
Ma, soprattutto, è il giorno in cui tutti i cuori sorridono al risveglio dall’inverno.

Il 21 marzo è la Pasqua della natura

L’uomo da sempre fantastica e sogna, nutrendosi di miti e leggende.
Anche per l’arrivo della primavera, nella mitologia, c’è una leggenda come tante altre.
Motivata, questa, dal credere che per giungere alla rinascita, bisogna passare dal sacrificio.
Si racconta che Attis, bellissimo giovane, nacque dal sangue di Cibele e fu da questa molto amato.
Ma lui voleva abbandonarla per sposare una donna mortale.
Allora Cibele lo fece impazzire.
Così che egli si ferì così profondamente da morire dissanguato.
Dal suo sangue nacquero viole e mammole.
Gli dei, non potendolo resuscitare, lo trasformarono in un pino sempreverde.

Volendo trasformare questa leggenda in un significato di autenticità ….
Davide, come ti diceva mamma? Non c’è Pasqua senza Venerdì Santo.

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Ebbene, in questo giorno così carico di simbologie, così speciale per tutti noi, TU, Davide, sei venuto al mondo.
In questo mondo al quale tu, per chiedere attenzione, andavi a mille all’ora, stavi sopra ed oltre le righe, così che, questo stesso mondo, nella misura in cui tu tanto lo hai amato, ti ha rifiutato.
Oggi invece siamo qui in tanti, tutti per te, per dirti, scusa Davide per quanto non ti abbiamo compreso.
Siamo qui per dimostrarti quanto ti amiamo.

Quindi se tu solo decidessi di tornare tra noi, sappi che noi, aiutati dalla misericordia di Dio, saremo pronti a celebrare la tua Pasqua.

Davide svegliati, risorgi per noi e con le tue doti dI leader componi la squadra ed insieme a:
Fabrizio, Francesco, Santino, Emanuela, Mirella, e tanti, tanti altri

TORNATE !!!!

Dì a tutti loro: “dai venite con me, prendiamoci per mano ed insieme formiamo una strettissima, lunghissima catena e ripercorriamo il sentiero che ci conduce a casa. Dai, su, svelti, torniamo dalle nostre mamme, dai nostri papà, dalle nostre mogli, dai nostri mariti, dai nostri fratelli, dalle nostre sorelle, dai nostri amici.”
Sai perché devi prenderli con te e dirgli così?
Perché, ad attendere tutti voi ci sarà la gioia e l’amore di un abbraccio infinito.

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Oggi è un occasione speciale perché il tuo 21 marzo si moltiplica per 30.
Siamo venuti qui apposta per festeggiare te.
Quindi, scusa ma a questo punto una domanda mi sorge spontanea: “o mio caro Davide, ma ti pare che giusto, giusto, da una personcina a modo come te, ci si possa aspettare che tu, proprio tu, il protagonista di questa giornata, sei assente??!?”
No, no, non ci siamo proprio.
Orsù, dunque (come dicono quelli che parlano bene) datti una mossa, veloce, arisvigliati, spirugliati, bugia, datte un ande, raggiungici e spegni tu le tue candeline, stappa tu lo spumante, taglia tu la torta, suvvia, e che diamine e che caspita ed anche che caspiterina (come dicono quelli che sono arrabbiati), fai qualcosa non puoi startene lì’ ad oziare mani in mano.

30davideBuon Compleanno, amore mio!
Da tutti noi

E un augurio speciale dalla tua mamma che ti stinge al cuore e ti dice. “grazie di avermi reso mamma” ed aggiunge quella frase che ti piaceva tanto sentirti dire. Quando ti raccontavo, “Sai quale è la preghiera della mamma?
“Mio Signore, mio Dio, una volta, cento volte, mille volte, dammi sempre lo stesso figlio.”

Auguri davide!

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Eccoci da Davide ad Orvieto

Marzo 14, 2011

Vi ricordate quando vi avevo detto che ne pensate? Non sarebbe bello andare ad Orvieto da Davide?

Poichè, si conferma una volta di più, che siete persone splendide, in tanti,  mi avete risposto di si.
Quindi? Detto, fatto, domenica 2o marzo si parte tutti e si va a festeggiare il compleanno di Davide ad Orvieto perchè il 21 di marzo compie 30 anni. Sto “vecchione”, già lo so cosa state pensando e tu allora? Non, no, io sono l’unico caso al mondo in cui sono nata in contemporanea a mio figlio. Scherzo naturalmente…
Piuttosto, invece delle mie idiozie, ci tengo a sottoporvi il “programma” della giornata.
Se qualcun’altro vuole o volesse agreggarsi, in qualsiasi momento della giornata, saremo tutti ben felici di accoglierlo, come uno/una dei nostri.  Eccezione fatta per l’aggregazione all’ultimo momento al pranzo, perchè essendo su ordinazione, può essere inserito solo fino a venerdì 18. A presto e… GRAZIE!!!,  sopratutto a nome di Davide.
 
Giornata dedicata a Davide e a tutti gli scomparsi
Organizzata dalla Associazione Penelope Lazio in collaborazione con la mamma di Davide

Programma del 20 Marzo 2011

Ore 9,00
Raduno alla stazione di Orvieto Scalo
Ore 9,30
Partenza per Morrano Loc. San Faustino (Terni)
Percorso a piedi dalla Comunità Lahuén sui sentieri circostanti. Saremo guidati dallo     speleologo alpino Mauro Guidicci.
 Simbolicamente, insieme, ripercorreremo il tragitto che, ipoteticamente, ha percorso Davide prima della sua sparizione.
Ore 11,30/11,40
Partenza per Il Convento San Crispino da Viterbo – Strada dell’Arcone – Orvieto Scalo
Ore 12,00
Nella Cappella del Convento San Crispino – celebrazione S. Messa. Alla preghiera dei fedeli saranno lette intenzioni di preghiera per gli scomparsi dei presenti.  Ed  intenzione generica per tutti gli scomparsi.
Ore 13,00/13,15
Pausa Pranzo nella sala del Convento San Crispino.
Ore 14,45
Testimonianze, riflessioni, proposte, sul tema: le persone scomparse

Introduce e cooordina il Dott. Giovanni Vaudo

Seguono interventi:
Laura, mamma di Davide;
Natalina Orlandi, Presidente Penelope Lazio;
Caterina Migliazza Catalano, Presidente Penelope Piemonte;

Dott. Giovanni Vaudo, Associazione di psicologi volontari professionisti “Psicologi per i popoli Regione Lazio”
Mauro Guiducci, speleologo alpino di Peerugia (proposta di una scuola per la formazione di specialisti nella ricerca degli scomparsi)
Dott. Leopoldo Di girolamo, Sindaco di Terni; Dott.Antonio Concina, Sindaco di Orvieto.
Al termine degli interventi previsti, le persone presenti potranno prendere la parola.

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re 17,30  Fine giornata

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Andiamo ad Orvieto … da Davide?

Gennaio 24, 2011

Ciao a tutti.

Ho il desiderio di rendervi partecipi della gran voglia o bisogno, come vi pare, che ho di fare qualcosa per sentirmi vicino Davide.

Il 21 marzo Davide compie 30 anni.

Capita di lunedì, quindi per motivi di opportunità, avevo pensato, come data, a domenica 20, luogo di ritrovo, Orvieto.

Le idee sono ( non mi va’ proprio di vendermele come mie, mi sono state suggerite da Caterina Migliazza, mamma di Fabrizio Catalano che, tra l’altro in maniera del tutto spontanea e, per me meravigliosa, mi ha dato immediatamente l’adesione alla sua presenza, non solo, accompagnata anche dai “suoi uomini” Ezio ed Alessio, a cui io ho espressamente richiesto di esserci: vengono da Torino.).

Torniamo al 20 marzo, in Orvieto.

Intanto dobbiamo sapere quanti saremo, almeno approssimativamente, di modo che, Natalina Orlandi (Presidente Penelope Lazio) mi piace ricordare che, anche lei ad un mio solo accenno a questo mio desiderio ha coinvolto tutti durante una riunione dell’Associazione, hanno risposto tutti di si. ed inevitabilmente mi hanno profondamente commosso.

Di modo che, dicevo, Natalina, vede se riesce ad avere un pulmino che, oltre a facilitare chi non ha mezzi, mi piace l’idea di creare aggregazione, gli altri andremo o con il treno o con le macchine, insomma dovremmo contattarci ed ognuno di voi dovrà dirmi se può esserci e come intende venire.

L’idea che abbiamo sviluppato è: rifare il percorso che ritengo possa aver fatto Davide, partendo dal cancello della Comunità, e via, via, mentre camminiamo e “cerchiamo” andiamo attaccando e/o distribuendo volantini che, vorremmo stampare, dove, oltre la foto di Davide, vorremmo scrivere, tipo, “Davide ti stiamo ancora cercando” od altro di simile. A questo proposito cerco ideee grafiche, di composizione e di stampa. Anche se si è offerta Caterina, però se ci sono altri volontari è più giusto distribuire i compiti.

Dopo di che volevamo recarci in una chiesa ad Orvieto, è da individuare e parlare con il Parrocco. per partecipèare alla Messa e fare poi una preghiera dedicata a Davide, ma estesa a Francesco De Santis se, come spero, tra i partecipanti ci sarà Maria e/o la mamma di Franci, e, dicendo via, via, i nomi dei cari scomparsi apppartenenti ai presenti. Anche per la composizione della preghiera si accettano volontari che scirvono un pensiero e poi li assembliamo tutti insieme in una preghiera, in una presentazione, insomma, vedremo.

Poi occorrerà individuare un luogo di accoglienza di modo che, al termine della Messa, ci possiamo riunire e consumare il pranzo che dovremmo stabilire se, per esempio ognuno porterà qualcosa da mettere in comune. Io certamente porterò la torta con 30 candeline per Davide.

Però, per consumare questo pasto ci vuole un posto dove stare. Se qualcuno di voi ha agganci ad Orvieto si faccia avanti.

Poi, parlando con Andrea, marito di Natalina, mi ha intelligentemente suggerito che dovremmo crearci un alternativa al programma, quindi formularne in un certo modo due, perchè mi ha detto, dovesse piovere e/o far cattivo tempo, come sviluppiamo la giornata? Verissimo. Quindi dai sotto e forza con proposte alternative.

Sempre Andrea, mi ha detto, perchè non formuli pure un terzo programma e/o proposta? Ovvero, partendo il sabato pomeriggio, facendo una fiaccolata la sera e proseguendo con il programmma sopra detto la domenica. Ma a questo punto dovremmo trovare un posto di rifugio per la cena e per il pernotto. Lo troveremo?

Inoltre ci saranno da contattare o una tv o dei giornali locali. Due di loro mi stanno leggendo: la Signora Giorgia che, ricordo essere persona carinissima estremamente umana e disponibile e l’altro o altra persona della Cronaca di Perugia, non ricordo più chi è. A loro, essendo della zona, chiedo l’aiuto di contattare dei colleghi della TV ed anche se hanno l’indicazione di posti da suggerirci cui rivolgercio o altre persone che possano venire con noi, possibilmente pratiche della zona, come per esempio quei meravigliosi uomini speleologi alpini, credo di Terni ,che hanno partecipato alla battuta di ricerca di Davide, io ricordo bene i loro volti, ma non ricordo più i nomi e non ho alcun riferimento per rintracciarli.

Poi chiedo di suggerirmi indirizzi mail a cui scrivere per l’invito, perchè mi sono persa la mail-list che mi avevano fatto Enrico, Noemi e Giacomo.

Noemi, Fabrizio Napoli, Giacomo, Isabella,voi tutti, splendidi giovani, che siete stati pionieri della e nella ricerca di Davide, pieni di idee, entusiamo, partecipazione in tutti i sensi, attendo vostre “istruzioni per l’uso”, ovvero idee, proposte e perchè no, magari potessi pensare di vedervi.

Allego la prima pagina del sito della Comunità Lahuèn, di modo che potete individuare dovè il posto e farvi un’idea chiara e precisa del luogo dove dovremmo ritrovarci e da cui partire. Per inciso, guardate un po’ e ditemi se non potevo essere affascinata da un posto come questo per rimettere nuovamente, per l’ennesima volta, in gioco tutte le mie speranze e trepidazioni, dove mandare il mio Davide che partendo da lì saremmo certamente riusciti a ritrovare la nostra serenità. In più – ironia della sorte – questa Cominità è locata in Villa “Laura” ed il nome che utilizzano (Lahuèn) significa “prendersi cura di te”, occuparsi di te”.

Scusate. Vi chiedo scusa di tutto, dell’invadenza, delle “pretese” di essere entrata direttamente nella Vostra posta con una richiesta o anche più di una senza nemmeno chiiedervi “permesso”. Perdono di tutto ciò, ma senza di voi sono nessuno e, se resto sola, Davide non ce la fa a sentirmi, ma se siamo tanti ci sentirà di sicuro.

Grazie. Attendo Vostre notizie.

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Buon Natale, Buon Anno

Dicembre 31, 2010

IO VORREI che,
Davide (mio figlio) Fabrizio (figlio di Cate) e le altre migliaia di giovani come loro (cominciando dalla figlia di Albano e Romina ve la ricordate? )

FOSSERO FELICI. Ora, adesso, subito, immediatamente.

IO VORREI che,
la lontananza dalle loro mamme, sia stata una libera scelta.
Io prego Nostro Signore Gesù che, non ci sia plagio, né tanto meno violenza, o brutture di ogni genere e tipo che, esseri, chiamati umani come tutti noi e, così detti nostri simili, hanno la spregevole forza e capacità di mettere in atto e non voglio pensare che, abbiano percorso la stessa strada dei nostri figli, incontrandoli e portandoseli via. nel peggiore dei modi.
Che vorrà dire per questi spregevoli esseri la parola Natale? Ritengo la disconoscono nel suo significato più autentico.
Guardo Gesù Bambino e penso che, pur nato in una misera stalla al freddo e al gelo, è diventato Re, Profeta, Sacerdote di ogni uomo, di tutti gli uomini, in terra prima, in cielo poi, e dopo 2010 anni Lui è lì, infinitamente infinito in ogni più bella cosa che c’è.
Pertanto io so che la sofferenza di Davide, da quando è nato sino a quando i miei occhi non l’hanno più visto, ha avuto un senso progettato e profondo che lo porterà ad essere un “grande”.
Così come ci sarà anche un progetto bello ed importante su Fabrizio.
Non vi appaiano farneticazioni di una povera madre il cui dolore, a forza di macerarla, gli sta’ “svitando le rotelle” del cervello. No. Io parlo per fede, perché so che il Signore non può agire sventatamente, facendo del male senza motivo anche al più piccolo ed insignificante dei suoi figli. C’è una ragione dietro tutto ciò, e Lui mi darà, lo so, la possibilità di capirlo, di scoprirlo, di conoscere il perché, così come per tutte le altre mamme che attendono.
L’Avvento è terminato, secondo il calendario liturgico, la Venuta c’è stata.
Dicci Tu Gesù? Quando terminerà il “nostro Avvento”?
Anzi sai che ti dico: “Signore, sei stato Tu, un bellissimo giorno, a decidere di donarci queste creature, quindi adesso noi pretendiamo che tu le fai ritornare, ridonandocele, anche per non contraddire la Tua scelta: non si può prima dare e poi improvvisamente togliere, Tu Signore ci hai lasciato senza fiato e non puoi pensare che, riusciremo a vivere, fino alla fine dei giorni che ci hai assegnato, in apnea. Ti prego, riportarci a galla: ridonaci il più splendido dono con il quale Tu hai deciso di onorarci: I NOSTRI FIGLI. Grazie.”

Auguri per tutto ciò che di più bello desideri, amore mio bellissimo, la tua mamma pregherà affinchè ogni giorno del tuo 2011 sia per te bello, intenso, pieno di luce e di stelle, ma, sopratutto sia come lo vuoi tu, a tua immagine e somiglianza.
Ciao. Buon Natale. Buon Anno.

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un nuovo amico

Novembre 28, 2010

Davide mio, desidero farti partecipe che, un amico, tanto sconosciuto, quanto caro, perchè ha una storia presenteche vi accomuna, ovvero il “dove siete?” Ebbene, dicevo, il 30 novembre sarà il suo compleanno e mamma tua gliha fatto gli auguri, pensando sarebbe bellissimo se poteste incontrarvi, me lo immagino un po’ come l’amico frarterno che hai cercato e bramato per tutta la vita e mai hai potuto avere
Certa che questo meraviglioso incontro avverrà presto, anzi che, dico? prima di subito, ti dò un mega bacione stringendoti forte, forte, anzi, che dico? ti abbraccio sino a stritolarti.
Ma adesso, non vorrei dire, ma anche a casetta tua non sarebbe niente male trascorrere la fredda stagione…
Che ne dici? Spero tu ci possa seriamente pensare e metterlo in pratica.

Ti confido inoltre che, sento un infinito bisogno di trovare un po’ di pace dentro me, così me la racconto e penso che, in questo terzo inverno che sta’ iniziando senza permetterci di vederci, tu abbia un riparo caldo, accogliente e confortevole, che ti dia benessere fisico e morale.

noi, mamma Cate e Fabrizio

noi, mamma Cate e Fabrizio

Ciao Fabry, come ti va? Immagino benissimo, come del resto si conviene ad un uomo di anni 25.
Fabry sediamoci un attimo e guardiamoci bene nel profondo degli occhi. Ebbene io so, scusa la presunzione e l’ardire, nel dirti certe cose, ma è come se ti conoscessi da sempre che, tu sei dotato di spirito d’avventura, con dentro il desiderio di viaggiare per conoscere e scoprire nuovi mondi, sento di conoscere la tua passione per la solitudine delle foreste, dei fiumi, delle montagne, dei deserti, noto a tutti è il tuo amore per la musica: che traduce in note la tua inquietudine per i cambiamenti e la placa rendendola comprensibile. Tutto ciò è sinonimo di un animo straordinariamente sensibile e fuori dal comune, ne prendiamo atto. Ma mentre è indiscutibilmente giusto seguire la voce del cuore se, questo ci rende la felicità che vogliamo e meritiamo, altrettanto vero e giusto è farne parte a chi ci ha donato la vita terrena ed è sangue del nostro sangue ed incommensurabilmente ti ama, sfidando ogni intemperie della vita.
Mi permetto proporti un’idea. Il brindisi che merita un venticinquesimo (un quarto di secolo, non so se mi spiego) sarebbe quello di utilizzare un telefono, comporre un numero e chi ti risponde, sentirti dire: “ciao mamma, sono Fabry, volevo dirti che sono diventato uomo, è vero lontano da voi, ma solo perché non ci siamo visti, difatti in tutto questo tempo mi siete stati nella mente del cuore, e sono cresciuto percorrendo ogni giorno i vostri insegnamenti, v’assicuro che potete essere fieri di me come io sempre lo sono stato di voi, sapendo il privilegio riservatomi ad essere nato e cresciuto in seno ad una famiglia così vera. Sto’ bene, in tutti i sensi, non appena riterrò raggiunto il traguardo degli obiettivi prefissatimi, ci rivedremo. Intanto vi abbraccio con tutta la forza dell’amore di cui sono capace e che meritate”
A’ Fabrì, ma che c’è vo’?
Scusa la franchezza e forse la durezza, ma ti ho parlato come tu fossi il fratello minore di Davide, a lui che è più grande e con il quale ho più diritto di “confidenza” gli dico ben di peggio.
Buon compleanno, piccolo, grande uomo.
E per parafrasare “Il piccolo Principe”, ti lascio quanto segue.
“Non si vede bene che con il cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi.”
“Amare non vuol dire guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione”
E mamma tua, questo, lo sa bene è tutto quanto l’ha sostenuta in questi anni di dolorosa attesa.
A te dico:
“Da te gli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino.. e non trovano quello
che cercano.. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere in una sola rosa o in un
po’ di acqua “
E solo un po’ d’acqua che ti chiedono mamma, papà e Alessio che, ti costa farli dissetare un attimo alla fonte del tuo :“eccomi, sono qua” ?
Che il tuo mancare, Fabrizio, si trasformi, in questo “magico” 30 novembre, da punto interrogativo a punto esclamativo. (www.fabriziocatalano.itwww.cercandofabrizio.it )
Ciao, un baciotto a pizzicotto, con tutto l’affetto, la tenerezza, e soprattutto l’ansia di una mamma … quanto siamo rompi le mamme, è vero, ma ogni tanto, ma proprio ogni tanto, accontentateci e, che diamine!…

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Davide, Fabrizio, vi presentiamo una Vostra “sorellina”

Ottobre 9, 2010

dal sito di: www.cercandofabrizio.com

Solidarietà e cordoglio alla famiglia di Sarah Scazzi

L’Associazione Penelope Piemonte, nella persona di Caterina Migliazza Catalano esprime profonda solidarietà e cordoglio alla famiglia di Sarah Scazzi. Un abbraccio da mamma Caterina a mamma Concetta che per quarantadue giorni ha provato lo strazio e l’angoscia dell’attesa che noi ben conosciamo, ed ora il dolore incommensurabile nel vedere naufragare le speranze nel più terrificante degli epiloghi, la morte atroce della piccola Sarah. Epilogo che nessuno di noi avrebbe auspicato e che sconvolge particolarmente le famiglie delle persone scomparse; Sarah era una ragazzina di 15 anni, sognava da adolescente di andarsene da Avetrana; quel giorno è uscita di casa, ignara di andare incontro ad un orribile destino, indossando una maglietta rosa con il coniglietto di Playboy, per andare al mare; sparisce invece nel nulla come tanti altri giovani e meno giovani.
In questi terribili quarantadue giorni, noi familiari abbiamo vissuto, rivissuto la strumentalizzazione mediatica e la morbosità dell’opinione pubblica. Tante domande angoscianti hanno attanagliato le nostre menti e i nostri cuori. …chissà quale “mostro” hanno incontrato i nostri cari? …avremo una tomba su cui piangere?. Sono oltre 25.000 gli scomparsi in Italia negli ultimi 30 anni, di cui circa 1800 in Piemonte e l’attesa rimane senza fine, senza una soluzione, senza resa.
Per questo Penelope chiede attenzione, la stessa attenzione che è stata riservata a Sarah, tanti nostri ragazzi sono ancora dispersi nel nulla, le indagini si sono presto fermate, e tante famiglie angosciate stanno ancora aspettando, sperando….
Un caso con lo stesso epilogo di Sarah è stato quello di Simona Melchionda scomparsa il 6 giugno 2010 da Oleggio, il cui corpo è stato trovato il 4 luglio.
Noi di Penelope, specialmente noi mamme, ci stringiamo affrante alla signora Concetta ed alla sua famiglia con tutto il nostro cuore, le offriamo tanto affetto e tutta la nostra umana comprensione.

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Laura scrive:


Sarah, sei diventata la figlia persa e, tragicamene ritrovata, di ogni mammma d’Italia.

Sai adesso come ti pensiamo?

Un angelo: il più bello tra i belli. Hai smesso, finalmente, di essere “soffocata” tra le mura di una microscopica realtà di provincia, condita di rozzagine, omertà, ignoranza che non è mancanza di cultura, perchè tutti noi abbiamo grande, infinito rispetto, per tutti coloro che non hanno avuto, o, non possono avere, il privilegio di sedere sui banchi di scuola ed affinare le loro menti, ma sono uomini e donne che offrono il dono prezioso delle loro braccia alla società. che, purtroppo, contemporaneamente, non potendo vibrare nell’aria con voli pindarici, come la tua sensibilità ti permetteva di fare, rimangono con le menti “strozzate” nel fango e nella sporcizia della miseria spirituale.

Ora, però, come meriti, Sarah, tu puoi giocare, vivere, vibrare nello spazio più infinito, puro, assoluto che esiste oltre le nostre misere vite terrene: il paradiso. Ora è tutto per te, non hai più bisogno di sognare, è diventata reale la tua libertà di piccola donna, con il diritto di essere “BELLA”.

Nessuno mai e, poi mai, ora, potrà più pensare di “inzozzarti”.

Nnessuno, mai e, poi mai, ora, potrà tarparti le ali,..

Nessuno mai e, poi mai, ora, potrà più giudicarti, sospettarti, diffidare, come chi, in tutti questi giorni di lunga attesa, si è consentito di fare: diventando aguzzino della tua anima, dei tuoi adolescianziali pensieri, dei tuoi sentimenti, persino giudice del modo di esprimere il dolore della persona che ti ha generato. “Loro” aguzzini morbosi della tua anima insieme a chi, per te, è stato nefando aguzzino del tuo corpo.

Ora… mai più…

Gli hai “fregati” tutti, diventato un Angelo inafferabile, nella libertà del tuo volere.

Riposa in pace, piccola mia.

Un infinito abbraccio da una mamma che, so che,coralmente comprende l’abbraccio di tutte le mamme, con la tenerezza che solo loro sanno dare. Ma tu adesso hai ancora di meglio. Riposa in pace, piccola mia e, ti prego veglia sui nostri figli che come te sono fuggiti da una realtà troppo stretta, troppo miserevole ed ancora oggi, quelle mamme che oggi ti abbracciano, non sanno cosa o chi i loro figli hanno incontrato.

Prega per loro, prega per noi e….sii felice in eterno.

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abbracciati a chi non c’è

Settembre 14, 2010
Venerdì sera (10/9) sono arrivata in una casa bellissima e tanto grande, sita in S. Ermete di Rimini.
Volendo, potevi girarla per ore, osservando tutto quanto conteneva potendo scoprire sempre qualcosa di nuovo, rispetto al minuto prima. Un delizioso giardino la circondava. Era la casa di Sara ( sorella di Rita Luppino, scomparsa da Milano a marzo del 2008) ed Erio. Io ero un po’ emozionata ed un po’ spaesata. Sono entrata in un immenso salone e di fronte ai miei occhi si sono parati 4 lunghissimi tavoli, su cui spiccavano cento colori composti da tanti, tanti piatti che contenevano tante, tante cose buone e poi si vedevano tante, tante bottiglie: rosse, paglierine, trasparenti. Intorno ai quei tavoli c’erano sedute (ad occhio) una settantina di persone che generavano un inevitabile vocio, bello ed allegro a sentirsi. Prima di vedere tutto ciò, entrando, ho ricevuto degli abbracci tenerissimi, accompagnati da luminosi sorrisi, appartenevano a : Natalina Orlandi (Presidente Penelope Lazio) Caterina Migliazza (Presidente Penelope Piemonte) Sara (padrona di casa) il sorriso di benvenuto di Elisa Pozza Tasca (Presidente Penelope Nazionale). Ecco, gli abbracci ed i sorrisi hanno rappresentato per me il “primo soccorso” per farmi sciogliere un po’ di tensione. Dopo di che, sempre alquanto smarrita, cercavo di intravvedere un buchetto vuoto per potermi sedere vicino a qualcuno che conoscevo almeno un po’. Ho individuato Ezio ed Alessio (marito e figlio di Caterina, mamma di Fabrizio Catalano, scomparso ad Assisi nel luglio del 2005) che conoscevo solo per foto, ma, sapendo a che famiglia appartenevano mi sono data coraggio. Una bella signora bionda dello staff logistico, capendo dove si erano diretti i miei occhi, mi ha chiesto “li conosci? “si”, ho risposto, “dai allora, vieni a sederti qui”, preparandomi il piatto. …
I miei vicini commensali li avevo scelti proprio bene: dopo poco mi sono sentita a casa……
Alessio Catalano tra due Mamme : Laura e Caterina (S. Ermete)

Alessio Catalano tra due Mamme : Laura e Caterina (S. Ermete)

Ecco, così è cominciata la ricchissima avventura del Seminario organizzato dall’Associazione Penelope Nazionale che, è stato magistralmente ospitato, dall’Associazione Penelope dell’Emilia Romagna.

Il titolo del convegno? “Essere squadra per la speranza”. E direi che già il titolo basta a scaldare i cuori donando loro la voglia di ritrovare rinnovata forza.

Cosa mi sono “rubata”, portandomelo a casa?

Arricchimento personale:

il conoscere tante nuove persone, tutte straordinariamente belle, perchè ognuna di loro, portatrice sana di profonde lacerazioni, di dolori irrisolti e molti irrisolvibili, ormai.

Lo stupore di assistere al “miracolo” del dolore. Scoprire che egli(il dolore) è il conduttore, primo ed unico protagonista, che consente di eliminare qualsiasi forma di iter comunicativo consueto. Difatti, quando tu approcci per la prima volta con le persone, usualmente, ci si dà la mano, presentadosi con lo scambio dei nomi. Dopo di chè si rimane alquanto imbarazzati, sentendosi un po’ imbranati, o fuori luogo, o per qualsiasi altra ragione, un po’ a disagio, in ogni caso si rimane freddi e formali, per un tempo ragionevole.

Quando noi di Penelope ci si incontra non occorrono presentazioni, il nostro saluto è l’abbraccio, vero, autentico, caldo, strettissimo, con cui ci diciamo fiumi di parole, con cui sorvoliamo mille formalità, con cui approdiamo direttamente gli uni negli altri.

Il segreto?

Nel nostro abbraccio, sono “compresi”, proprio lì tra le nostre braccia ed i nostri corpi, tutti coloro che amiamo e non ci sono: i “nostri” scomparsi: appartenenti ad un mondo invisibile come quello dei clochard, ma purtroppo, ancor più sommerso. Sommerso nel buco nero dell’ “ignoranza” del fenomeno.

Arricchimento di conoscenza

Perchè ho avuto modo di ascoltare tanto. Ascoltare persone animate da tanto amore, da tanta voglia di donare le loro competenze e la loro sensibilità ad una causa tanto importante e “sconosciuta”

Il dott. Pietro Berti, psicologo, che ci ha “istruito” sulle tecniche di comunicazione da adottare, sopratutto all’interno di un gruppo. E’ stato lui, per primo, un grande comunicatore, tenendoci incollati alle sue parole come tanti scolaretti.

La nostra Presidente Elisa Pozza Tasca che ci ha tanto spronato al maggior impegno per migliorare i nostri rapporti e, quindi la comunicazione, con il mondo esterno, con i mass media. Chiedendo di confrontarci, cercando il dialogo con altre associazioni analoghe, “Alzheimer uniti” , per esempio, facendoci così voce per chi, scomparso, non può chiedere aiuto direttamente per far rispettare i propri diritti. Ma, al contempo, ci ha incoraggiati, riportandoci i risultati positivi dell’ultimo anno trascorso.

Il Commissario Straordinario dell’Ufficio del Ministero dell’Interno per le persone scomparse: il Prefetto Michele Penta. Che ci ha rassicurato su nuovi mezzi messi a disposizione degli Organi di Stato, come la banca dati che permette, attraverso una speciale scheda, di immettere quanti più dettagli possibili sulle persone che si ricercano, per raffrontarli, sia, con cadaveri non identificati, sia ai fini della ricerca medesima.

Il Generale Garofano, dei RIS, che ha messo a disposizione dell’Associazione Penelope, le sue competenze scientifiche. Dono decisamente prezioso.

Così come di preziosità si tratta l’offerta ricevuta da due Avvocati di Perugia. Avv. Biscotti ed Avvocato Gentile, che, a titolo completamente gratuito si sono messi a disposizione per fare da tramite tra le famiglie degli scomparsi ed i vari Procuratori che ne curano le indagini. E per questioni legali che coinvolgono altre famiglie.

Io credo che, se veramente, riusciremo a sensibilizzare chi di dovere al fenomeno delle scomparse, certamente ritroveremo più persone rispetto all’attualità. Che poi lo scopo è tutto qui: ritrovarle.Vi faccio un esempio banale ed irriverente confrontato alle persone, ma mi serve per aiutarmi ad esemplificare. Nell’ufficio dove lavoro abbiamo un sistema informatico di protocollo che ci permette di protocollare, minuziosamente in entrata ed in uscita ogni singolo pezzo di carta che transita dalla e nella Società. Arriva il momento, sempre, che occorre rintracciare questo o quel documento, sapete che succede la maggior parte delle volte, nonostante tutto il supporto informatico? Che il documento che si cerca non si trova. Allora? Io mi ritrovo a dire: scusate l’unico scopo di protocollare sta’ nel fatto che, all’eventuale ricerca , in un attimo si trova quello che si cerca. Se invece la maggior parte delle volte non troviamo quello che cerchiamo a che servono, la struttura, il lavoro, l’impiego delle persone e del tempo, quindi i costi che vengono impiegati per protocollare ,se poi non si trova ciò che si cerca che, evidentemente è indispensabile trovare per dar corso a delle risposte importanti, ecc.? .

Pertanto, tornando all’argomento che ci sta’ a cuore: i nostri scomparsi, penso che, se si arriverà ad affinare e rendere efficaci le tecniche di ricerche sino ad ora in uso. …. forse….

Perchè se pensiamo che mai ricerca, credo, sia stata più repentina di quella messa in atto per Sara Scazzi: venti minuti dopo il non trovarla e, purtroppo, nonostante ciò, sino ad oggi, non c’è stato riscontro, vuol dire che qualcosa, o forse molto, deve essere verificato, analizzato e quindi cambiato.

Spero davvero che se tutte le forze preposte a questo tipo di compito si concerteranno, studiando con reale impegno e volontà questo scenario, si riuscirà ad avere risultati ben diversi da quelli sino ad oggi ottenuti.

Vi ricordate il caso di Alfredino Rampi? Quel bimbo di appena sei anni caduto in un pozzo, a Vermicino, vicino Frascati? Era il 1981. A quasi 30 anni di distanza, con gli enormi progressi fatti, oggi, certamente, Alfredino sarebbe ancora tra noi.

Così come se confrontiamo la qualità e la tempestività dei soccorsi messi in atto per il terremoto dell’Aquila, ci rendiamo conto che, non c’è paragone rispetto a tragedie analoghe accadute nel passato.

gli uomini di Penelope - S, Ermete di Rimini 12/9/2010

gli uomini di Penelope - S, Ermete di Rimini 12/9/2010

Al di sopra di queste mie povere riflessioni.

C’è il mio : “grazie”:

g = generosità, r = rispetto, a = amore, z = zelo, i = impegno, e = efficacia.

GRAZIE a tutti, proprio a tutti, cominciando dalla meravigliosa, contagiosa, simpatia dei romagnoli, per finire a tutti coloro che hanno rivolto lo sguardo verso i nostri scomparsi, e che, sono certa, faranno seguire il loro cuore e la loro testa.

Ma, evidentemente il mio grazie, senza confini, va a Davide.

Perchè per tre giorni è stato con me, affianco a me, abbracciato a me:.

Quanto è stato bello, amore mio, stare con te!!! La tua mamma. Sempre.

le donne di Penelope - S Ermete di Rimini

le donne di Penelope - S Ermete di Rimini

Natalina, Gilda, Ida, Laura, Anna Maria, Sara

Natalina, Gilda, Ida, Laura, Anna Maria, Sara

Ida, Caterina, Laura

Ida, Caterina, Laura

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messaggio da Fabrizio a Davide, ovvero due splendidi, specialissimi, uomini

Agosto 3, 2010

Fabrizio
j.dandrige@hotmail.it
82.60.61.110

Inviato il 31/07/2010 alle 21:48:48

Ti aspetto amico mio , reale più che mai , mai stato immaginario , chissà se potessi vedere le mie avventure che diresti , chi lo sà , forse un domani sarò lì a raccontartele , davanti forse a una birra o nella tua cameretta a lanuvio , che mai mi scordo .
Prima di settembre il tuo nome non mi era noto, ma si dice che le persone speciali in realtà le conosciamo in fondo al nostro cuore ancor prima di incontrarle , sarà per questo che il destino mi ha messo su questa strada che per quanto sia difficile continuerò a perseguirla .
Nel mondo niente viene a caso e se io ,puntino lontano della fredda ( ora non tanto ) Milano , sono quì a cercarti forse c’è qualcosa in serbo , un progetto.
Nonostante non sia bravo come te nella poesia e nonostante il mio nome ora forse non ti dica nulla ( ma contaci non sarà così per sempre ;-) ) ti dedico la mia prima e vera uffciale lettera a te…..
come si direbbe ad un amico , tvb roccia !!
Fabrizio

j.dandrige@hotmail.it
Fabrizio
Grazie Fabri, te l’ho mai detto che sei grande? Credo almeno 82-83 volte.
Attendo tue notizie per sapere la data.
Diciamolo anche a chi ci legge. Quando dico a Fabrizio attendo che mi comunichi la data mi riferisco al “progetto” che ho proposto a lui, Isabella, Alex (che non ho il piacere di conoscere personalemtne), Anastasia e che hanno acccolto e condiviso, dimostrandomi una volta di più quanto è autentico e concreto il loro essermi vicini. Ovvero ho chesto di ritornare sui luoghi che quel (per me) tristissimo 27 luglio percorsero le gambe di Davide. Cercare di entrare nei suoi pensieri di quei momenti, cercare di capire da dove può essere passato, su che strada ha camminato, ritrovare in qualche modo delle tracce, non fisiche s’intende, ma di indizio.
Al di là se ciò potrà veramente essere utile ai fini della ricerca, oppure no, è un bisogno mio ritornare là, dove sono stata varie volte nei primi 6/8 mesi successivi, ma non possedevo una totale lucidità . e questo mi aiuterà a sentire in qualche modo Davide più forte dentro di me. Mi aiuterà a sentirmi un po’ più serena perchè sto’ facendo qualcosa nella speranza che potrebbe portarmi a lui.
Ecco qual’è il piccolo, semplice progetto, ma per me immenso perchè sarò circondata da persone che in quel momento ci metteranno il cuore, le energie mentali, le forze fisiche, l’impegno del tempo e degli spostamenti.
E’ un dono bellissimo. Grazie una volta di più.
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anni 2, mesi 24, settimane 104, giorni 730…….

Luglio 27, 2010

LIBERO di: Fabrizio Moro

Mi domando perché quando vivi aspettando
un giorno passa lentamente come fosse un anno
Mi domando perché non sono nato nel 50
Avrei saputo cosa fare io negli anni 70
Mi domando se sei mia oppure fai finta
E se alla fine dei fatti essere onesti conta
Mi domando se la storia è stata scritta dagli eroi
O da qualcuno che pensava solamente ai cavoli suoi
Mi domando perché mi fa schifo la mia faccia
A volte si e a volte no
Perché a volte voglio avere solo quello che non ho
Mi domando soltanto perché
Gesù Cristo è morto in croce per me

Voglio sentirmi libero da questa onda
Libero dalla convinzione che la terra è tonda
Libero libero davvero non per fare il duro
Libero libero dalla paura del futuro
Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane
E? sacra come il pane

Mi domando perché pensare troppo mi turba
E se una volta almeno mio padre ha fumato l?erba
Mi domando se avrò un figlio
E se mio figlio mi odierà
Perché purtroppo si odia
Chi troppo amore ci da
Mi domando se la mia è una vita felice
E so rispondere solo che mi piace

Voglio sentirmi libero da questa onda
Libero dalla convinzione che la terra è tonda
Libero libero davvero non per fare il duro
Libero libero dalla paura del futuro
Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane
E? sacra come il pane

Libero perché ognuno è libero di andare
Libero da una storia che è finita male
E da uomo libero ricominciare
Perché la libertà è sacra come il pane
E? sacra come il pane

CANZONE DELLA LIBERTA’ di: Sergio Endrigo

Quello che domandiamo è libertà
Quello che rifiutate è libertà
Quello che non sapete è che noi ad ogni costo ce la prenderemo libertà

Quello che domandiamo è libertà
Quello che rifiutate è libertà
Quello che non sapete è che siamo in tanti al mondo
Troppi a volere ancora libertà

Quello che volevamo è libertà
Quello che negavate è libertà
Ora però sapete: è arrivato quel momento
Subito la vogliamo: libertà

LA LIBERTA’ DI VOLARE dei: Nomadi

Dimmi cosa vuoi fare,
È come stare alla catena.
Senza saper dove andare,
E respirare a malapena.
Aspetti ancora un sorriso, che ti permette di sperare.
Che ti fa sentire vivo, fedele alla tua linea e continuare
Ma ti piacerebbe fuggire lontano
E fermare chi si è permesso…
Di legare ad un muro le tue speranze
Per provare qualcosa a se stesso.
E allora tiri di più… e ti arrabbi di più
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo di sentirsi vivo…
Corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo per sentirsi vivo…
Vedrai che prima o poi
Qualcuno verrà di sicuro a liberarti.
Vedrai che ce la farai…
Non è detto che per forza devi fermarti.
E allora scoprirai che questo tempo che passa
Ricopre tutto ciò che ti resta
E che per avere la libertà
Dovrai per forza chinare la testa
Ma non è questo che vuoi… tu dimmi è questo che vuoi…
Vivi, corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà di volare o solo per sentirsi vivo…
Corri per qualcosa, corri per un motivo…
Che sia la libertà, di volare o solo per sentirsi vivo…la libertà non è uno spazio libero,

LA LIBERTÀ di: Giorgio Gaber

Vorrei essere libero? libero come un uomo!
Vorrei essere libero come un uomo!
Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura,
che cammina dentro a un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà?

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero? libero come un uomo!
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia,
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare,
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà?

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero? libero come un uomo!
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza,
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo,
è convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà?

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto, un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

“”””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””””

Non può essere secondo voi che quell’ incredibile 27 luglio del 2008 Davide abbia semplicemnte pensato così, come hanno cantato Moro, i Nomadi, Gaber e tanti altri?

Così come forse è stato un pensiero condiviso da altri ragazzi che, attraverso le loro mamme. ho conosciuto in questo tempo e, che mi sono entrati giù, giù, ad invandermi il cuore e spesso i pensieri, perchè, vuoi per un dettaglio, vuoi per via di un qualche particolare, li associo a Davide , come Fabrizio Catalano, Andrea Liponi, Valerio Polimeno?

Chissà avevano solo un inelutabbile bisogno di librare il loro volo nella libertà dell’autonomia che esula dai nostri schemi di così detta “normalità”.

So perfettamente qual’è il commento immediato che scatta. Si, ci può stare che volevano e desideravano una vita tutta loro da gestirsi in un modo più anticonvenzionale, ma perchè (ecco il commento) non dircerlo? Perchè lasciarci nell’angoscia più cupa dell’ignorare?

E’ vero. Ma se proviamo una volta a metterci dall’altra parte, ovvero dalla loro, possiamo oggettivamente comprenderli, immedesimarci, capendo che non sono cose che si possono preannunciare perchè nessuno di noi li avrebbe mai approvati, appoggiati, acconsentito a lasciarli andare così, avrebbero dovuto scontrarsi per la milionesina volta con le nostre ansie, le nostre apprensioni i nostri “per carità, è una follia, è come andare incontro a morte sicura, ecc. ecc.”

La libertà è “fly” e non prevede zavorre di alcun peso nè tipo.

Nessun genere di distacco emotivo e/o sentimentale.

Nessun addio lacrimoso

Nessun conflitto sterile perchè, l’ho detto prima, non si sarebbe mai raggiunto un punto d’incontro.

Ed allora voglio crederci, anzi ci credo che hai avuto ragione tu, vita mia, amore della vita mia, so di poterti immaginare felice perchè stai vivendo come hai scelto di vivere.

Attenderò con la sagezza di chi non dispera, attenderò con la speranza della fede, attenderò con la forza dell’amore che nutro per te, attenderò ogni nuova alba con la certezza che quel giorno sorgerà avendoti affianco. Perchè come dice Renato Zero………” nessuna notte è infinita” e.. … in quell’alba ti diro’: “stringimi forte che nessuna notte è infinita

Dunque la notte dell’attesa non può e non potrà essere infinita . E mi permetto di dirlo, (spero nel farlo di non essere invadente, o peggio violenta, non è certo nelle mie intenzioni), anche alla mamme, mie amiche ideali, Caterina, Mirella, Giovanna.

Un abbraccio senza fine a tutti.

Que Sera Sera (quel Che Sarà Sarà)

Quand’ero soltanto una bambina piccola,
chiesi a mia madre, Come sarò?
Sarò bella? Sarò ricca?
Ecco quello che mi rispose:

Que sera sera
Quel che sarà, sarà;
non ci è concesso conoscere il futuro
Que sera sera,
Quel che sarà sarà

Quando diventai grande e mi innamorai,
chiesi al mio amore, cosa verrà dopo?
Avremo arcobaleni giorno dopo giorno?
Ecco quello che il mio amore rispose:

Que sera sera
Quel che sarà, sarà;
non ci è concesso conoscere il futuro
Que sera sera,
Quel che sarà sarà

Ora ho dei bambini miei
Chiedono alla loro madre, Come sarò?
Sarò bello? Sarò ricco?
Io dico loro teneramente

Que sera sera
Quel che sarà, sarà;
non ci è concesso conoscere il futuro

ma tutto passa tutto se ne va
che sarà che sarà che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa
so far tutto o forse niente
da domani si vedrà
e sarà sarà quel che sarà
che sarà che sarà che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa
so far tutto o forse niente
da domani si vedrà
e sarà sarà quel che sarà
Che sarà sarà

Que sera sera,
Quel che sarà sarà

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mamme: mission impossible

Giugno 21, 2010

Ieri, amor mio, ho parlato a lungo con la mamma di Fabrizio e, mentre vi attendiamo, abbiamo cercato di scaldarci il cuore a vicenda. Per me è stato particolarmente importante sentirla ieri, perchè, anche senza un apparente motivo scatenante, è stata una giornata molto buia, lunghissima da portare a termine e, tanto, tanto disperata. Varie volte ho avuto l’impulso di urlare e piangere a squarcia gola, perchè il vuoto di te. la mancanza della tua presenza, del tuo viso, della tua voce, dei tuoi pensieri, del tuo sorriso, delle tue lacrime, delle tue bizzarie, … il vuoto di te….. il cercarti continuamente nel nulla, ieri mi è parso insopportabile, dilaniante: una belva afffamata e/o infuriata che, azzanna e non molla, che ha la bava alla bocca, ma non molla e, ti trafigge e, ti lacera le carni, con le unghie e con i denti, senza pietà, si imbeve il muso del tuo sangue ma, non molla la preda.
Poi nella notte il senso di disperazione si è quetato ed ha lasciato il posto ad un sogno molto dolce.
Un pittore (se ce ne uno tra voi, cari miei lettori, va benissimo anche se hobbista, si faccia avanti) aveva dipinto una sorta di icona che raffigurava il mio viso e quello di Caterina (la mamma di Fabrizio) una di fronte all’altra, alle nostre spalle c’erano i nostri figli, in un’ immagine in negativo, credo si dica così, risultavano bianchi, ma i contorni dei loro volti erano netti e definiti : di loro si vedevano i volti, comprese le spalle. Le loro spalle erano immense come ad avvolgere, (senza stringerci), ognuno la propria mamma, e, da dietro a noi in un movimento che, non si vede, ma si intuisce, ci sollevano le braccia e ce le tendono le une verso le altre, sino a che, come sospese nell’aria, (ovvero, non c’è il disegno delle spalle e delle braccia ,di noi si vedono solo i visi) , appare l’immagine delle mani mie e, quelle di Caterina che si avvicinano sino quasi a toccarsi, ma non si stringono restano alzate con i palmi frontali ed in mezzo alle nostre mani passa un guizzo bianco: i nostri figli e, sotto si leggono in maniera sfumata, non chiarissima, ma comprensibile, le parole: amore e speranza, tra voi, per noi.

Perdonami, ipotetico, volontario pittore, perchè con sta’ descrizione così confusionaria che ho fatto devi essere proprio tanto intelligente per poterla riprodurre.

Ma al di là di questo, sono certa che, Caterina e tutti coloro che possono solo lontanamente intuire cosa ho voluto esprimere, mi hanno capita. E ciò mi basta, e vi dico ancora una volta grazie.

Ciao Davide, mio infinito, dolcissimo tormento.

P.S.:

oggi ho ricevuto questo messaggio da una “ex” bambina, poichè il commento posso leggerlo solo io, tengo invece a dare il piacere a chi legge di assaporare queste belle parole. E, con l’occasione mando un forte abbraccio ad Anna Lisa, dicendole, che è tutt’altro che poco quanto ha detto. Ogni volta che ascolto persone che hanno conosciuto Davide e mi parlano di lui in modo diverso da come posso conoscerlo io come mamma , mi regalano un paio d’anni di vita.

Grazie infinite, Anna Lisa, anche dell’offrirci la tua vicinanza: è uno splendido dono.

Baci. La mamma di Davide

Un nuovo commento all’articolo #147 “La mamma racconta/Fate sentire la vostra voce!”Autore: Anna Lisa Placenza

Commento:

Buongiorno alla mamma di Davide. Mi chiamo Anna Lisa Placenza ed ero una compagna di classe di Davide alla scuola elementere Umberto di Savoia di Trapani (Maestra Masnata). Nello scrivere queste righe mi trema la mano, perchè quella di Davide è una storia che mi tocca il cuore.

Ricordo Davide come un bambino buonissimo e molto intelligente, a mio parere era il più bravo della classe, era generoso e simpatico, divertente e brillante!

Quando la maestra ci diede la notizia del suo incidente mi sentii gelare il cuore, ero piccola e ingenua, pensai che sarebbe presto tornato! Ma non fu così, dopo giorni gli telefonai a casa e lì capii che niente era più come prima. Lui non tornò e non ci sentimmo più.

Oggi rimpiango di non averlo più chiamato ma purtroppo è andata così.

Mi sento il cuore a pezzi ad apprendere la notizia della sua scomparsa, spero tanto che mentre sto scrivendo queste righe possa arrivare una bella notizia!

Mi sento di esprimere alla signora Laura la mia vicinanza, anche se è poco, spero che lei riesca a sentire la mia voglia di esprimerle tutto il mio affetto.

Mi dispiace immensamente però ho fiducia che il Signore possa con il suo amore proteggere Davide e fare in modo che tutto si risolva per il verso giusto!

Con profondo amore per lei e per Davide la saluto mandandole un abbraccio sincero.

Anna Lisa Placenza.

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