un nuovo amico
Ti confido inoltre che, sento un infinito bisogno di trovare un po’ di pace dentro me, così me la racconto e penso che, in questo terzo inverno che sta’ iniziando senza permetterci di vederci, tu abbia un riparo caldo, accogliente e confortevole, che ti dia benessere fisico e morale.

noi, mamma Cate e Fabrizio
Ciao Fabry, come ti va? Immagino benissimo, come del resto si conviene ad un uomo di anni 25.
Fabry sediamoci un attimo e guardiamoci bene nel profondo degli occhi. Ebbene io so, scusa la presunzione e l’ardire, nel dirti certe cose, ma è come se ti conoscessi da sempre che, tu sei dotato di spirito d’avventura, con dentro il desiderio di viaggiare per conoscere e scoprire nuovi mondi, sento di conoscere la tua passione per la solitudine delle foreste, dei fiumi, delle montagne, dei deserti, noto a tutti è il tuo amore per la musica: che traduce in note la tua inquietudine per i cambiamenti e la placa rendendola comprensibile. Tutto ciò è sinonimo di un animo straordinariamente sensibile e fuori dal comune, ne prendiamo atto. Ma mentre è indiscutibilmente giusto seguire la voce del cuore se, questo ci rende la felicità che vogliamo e meritiamo, altrettanto vero e giusto è farne parte a chi ci ha donato la vita terrena ed è sangue del nostro sangue ed incommensurabilmente ti ama, sfidando ogni intemperie della vita.
Mi permetto proporti un’idea. Il brindisi che merita un venticinquesimo (un quarto di secolo, non so se mi spiego) sarebbe quello di utilizzare un telefono, comporre un numero e chi ti risponde, sentirti dire: “ciao mamma, sono Fabry, volevo dirti che sono diventato uomo, è vero lontano da voi, ma solo perché non ci siamo visti, difatti in tutto questo tempo mi siete stati nella mente del cuore, e sono cresciuto percorrendo ogni giorno i vostri insegnamenti, v’assicuro che potete essere fieri di me come io sempre lo sono stato di voi, sapendo il privilegio riservatomi ad essere nato e cresciuto in seno ad una famiglia così vera. Sto’ bene, in tutti i sensi, non appena riterrò raggiunto il traguardo degli obiettivi prefissatimi, ci rivedremo. Intanto vi abbraccio con tutta la forza dell’amore di cui sono capace e che meritate”
A’ Fabrì, ma che c’è vo’?
Scusa la franchezza e forse la durezza, ma ti ho parlato come tu fossi il fratello minore di Davide, a lui che è più grande e con il quale ho più diritto di “confidenza” gli dico ben di peggio.
Buon compleanno, piccolo, grande uomo.
E per parafrasare “Il piccolo Principe”, ti lascio quanto segue.
“Non si vede bene che con il cuore. L’ essenziale è invisibile agli occhi.”
“Amare non vuol dire guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione”
E mamma tua, questo, lo sa bene è tutto quanto l’ha sostenuta in questi anni di dolorosa attesa.
A te dico:
“Da te gli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino.. e non trovano quello
che cercano.. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere in una sola rosa o in un
po’ di acqua “
E solo un po’ d’acqua che ti chiedono mamma, papà e Alessio che, ti costa farli dissetare un attimo alla fonte del tuo :“eccomi, sono qua” ?
Che il tuo mancare, Fabrizio, si trasformi, in questo “magico” 30 novembre, da punto interrogativo a punto esclamativo. (www.fabriziocatalano.it – www.cercandofabrizio.it )
Ciao, un baciotto a pizzicotto, con tutto l’affetto, la tenerezza, e soprattutto l’ansia di una mamma … quanto siamo rompi le mamme, è vero, ma ogni tanto, ma proprio ogni tanto, accontentateci e, che diamine!…
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