il “mio” figlio della primavera
Auguri al “mio” figlio della primavera
C’è un fermo immagine nella mia mente.
Ero in una cameretta di ospedale, il “Vittore Buzzi” di Milano (l’Ospedale dei bambini).
Ero l’unica degente, insieme a me un giovane dottore, biondino, dallo sguardo dolce, “attendavamo”! L’attesa durava ormai da 36 ore (dall’inizio del travaglio). Il “dottorino”, si scostò un po’ dal lettino dove ero distesa, volse gli occhi verso il balcone della stanza, e con uno sguardo perso lontano, come volesse oltrepassare l’orizzonte, l’infinito, mi disse: “Signora, questo bambino nasce in un bellissimo giorno, il più bello: è il giorno della rondine di San Benedetto.”
…. Era il 21 marzo (l’equinozio di primavera) , quindi il giorno del risveglio, della speranza, del rinnovamento. Il più bello, il più atteso.
Era il giorno più bello della settimana: sabato.
“ il sabato del villaggio” …… Sabato è il più gradito giorno della settimana, pieno di speranza e di gioia. Giovinetto allegro, questa età fiorita è come un giorno pieno di allegria, che precede la festa della tua vita. Fanciullo, goditi questo stato soave, questa stagione lieta. ……Erano le 16,20: c’era la tranquillità di un pranzo assolto, di un riposo fatto, dell’attesa di una serata speciale.
Ecco DAVIDE!
E’ arrivato in questo splendente momento di gioia collettiva.
L’attimo, in assoluto, più struggente di tutta la mia vita.
Ieri ho sentito il padre di Davide. Mi ha detto, ricordo che dicevi una cosa: “lo voglio perché potrò dire di aver fatto qualcosa nella mia vita”. E’ vero! Per me Davide è stato ed è il mio “biglietto da visita”, il mio “lasciapassare”. Una vita, la mia, certamente zeppa di errori, pasticci, occasioni mancate, sentimenti sprecati, milioni di attimi non raccolti, ma, …. ma, Davide mi ha dato il nulla osta per dire: “non sono passata sulla terra inutilmente, ho lasciato il mondo un po’ migliore di come l’ho trovato, grazie a lui che mi ha donato la stupefacente meraviglia di essere madre.”
Buon Compleanno, amore mio!!!!
E’ il quinto anno che posso farti gli auguri solo via web, è cinque anni che non posso dirtelo, guardandoti negli occhi, sorridendoti, abbracciandoti, vedendoti scartare il regalo e spegnere le candeline. ….
Sappi amore mio che in qualsiasi momento tu lo vorrai, il mio ventre è sempre pronto a riaccoglierti, per me, oggi, è ancora il 21 marzo 1981, non è successo nulla, perché il mio struggimento nel guardarti, nel pensare e dire “ecco mio figlio!” è rimasto identico. Non è successo nulla, perché inalterato è rimasto Il mio amore indissolubile, inestinguibile per te: nel mio cuore che trabocca per la creatura più irripetibile che il Signore ha scelto di rendere mio figlio. E’ vero, ognuno di noi è una “parola” irripetibile di Dio, ma su Davide, Dio, ha voluto aggiungerci anche un accento. …. 9 mesi, 9 anni, 90 anni: una madre non smette mai di aspettare il proprio figlio.
Prego tutti voi, uno ad uno, se lo incontrate oggi, non dimenticate di dirgli:
BUON COMPLEANNO, DAVIDE!
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