ciao Igon

Febbraio 3, 2010

Caro Davide, il tuo Igon ci ha lasciati. E’ passato dal sonno alla morte, ieri 2 febbraio (compleanno di tuo zio Oscar) otto giorni prima dei suoi 5 anni.
E’ stato straziante, e penso che porterò questo strazio nel cuore molto a lungo.
Per noi, lo so, è stato e resta il cane più bello e più buono del mondo.
Ricordi, amore mio, quando andavamo a Roma con lui, non riuscivamo a camminare, perchè ogni due passi ci fermava qualcuno a dire meraviglie di Igon e subito dopo l’immancabile domanda, “posso farmi una foto con lui?”Credo sia stato il cane più fotografato di Roma e Provincia. Ricordi quella volta che eravamo alla Stazione Termini e si era formato un capanello di gente intorno a lui, dopo un po’ mi si è avvicinata una ragazza e dopo essersi resa conto della situazione, mi ha detto: “pensavo fosse arrivata Naomi Campbell”. Ricordo che quando lo portavo in macchina con me e lo accomadavo sul sedile posteriore, molto spessso gli altri autobomilisti, senza rendersene conto, mi mettevano in una situazione un po’ a rischio. Ovvero, lo vedevano stando dietro la mia macchia, era più forte di loro, mi sorpassavano e mi si affiancavano camminandomi così affianco per un bel po’ di tempo, di modo che se lo guardavano bene e mi riempivano di complimenti. Ricordo le centinaia e centinaia di sguardi (quando si astenevano dai commenti) stupiti, non parliamo delle espressioni stupende ed incantate dei bambini che lo vedevano. Ricordo una volta ferma ad un semaforo, mi ha affiancato una Signora e, proprio con tutto il cuore, mi ha detto: “siete stupendi, tu, la tua Uno ed il tuo San Bernardo”.

Essenziale il portarmi a questa scelta tanto dolorosa sono state le sue sofferenze che, nonostante le 12 compresse al giorno che gli davamo come terapia curativa, stava sempre peggio. Aveva la sua immensa splendida “capoccia” sfinata al massimo, con sopra il cranio solo l’osso centrale, intorno tutto vuoto. Sotto il muso il suo possente collo si era ridotto ad una specie di barbiglio molle e vuoto. I suoi fianchi si toccavano, per la magrezza raggiunta, mentre tutto il corpo era deformato dal’ascite, ovvero l’accumulo di liquidi che si formano nella cavità peritoneale proprio perchè la mancanza della dovuta ossigenazione del sangue, dovuta alla mancanaza di contrazioni cardiache, creavano questi gravi scompensi. Aveva le zampe ormai necrotiche, una in particolare anche gonfia. Le unghie delle zampe completamente incurvate ed incarnite. Il pelo opaco e continuamente in perdita, tanto da risultare spelacchiato. Non si muoveva quasi più, stando giorno e notte disteso. Mangiava quasi nulla. La pena più grande, con relativa stretta al cuore, l’ho provata l’altro giorno, quando sceso, per esigenze corporali e non è più riuscito a risalire le scale, rimanendo letteralmente appeso o sospeso sui gradini, in bilico con due zampe sotto e due sopra. Appena faceva due passi gli veniva l’affanno. Aveva quasi costantemente 38,5 di febbre. Ogni mattina si faceva un pianto che ti entrava nelle orecchie del cuore. Nonostante ciò, non ha mai smesso di cercare le mie carezze, anche ieri si è avvicinato al veterinario richiedendogli le coccole, a far sì da rendere ancora più duro il compito al povero dottore che ha commentato: “guarda un po’, mi si raccomanda pure”. E t’assicuro Davide mio, nonostante l’ aver razionalizzato che non era giusto fargli patire oltre così tanta sofferenza ed, una così lunga agonia, il vederlo addormentare per sempre, ovvero proprio il momento del trapasso è stato letteralemente straziante. Ed anche in Gianni, con tutta la sua scorza da”duro” ho letto un sussulto di commozione, conosceva Igon da quando aveva sei mesi. Comunque se non ci fosse stato Gianni a guidarmi a questa decisione, da sola non ce l’avrei fatta. E nonostante ciò ho avvertito tutto il peso e la sofferenza di dover decidere senza di te e quindi anche per te.

ADDIO IGON! Chiunque ti ha conosciuto ha la certezza che se mai esiste il paradiso dei cani, tu ci sei andato per direttisima, incredibilmente buono come eri.

Davide mio, per dirla alla Pirandello: “così è se vi pare” , non ci sono spiegazioni a tutto questo. Così come tutti noi non sappiamo darci una risposta al non avere tue notizie.

Un abbraccio.

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