Perdonatemi….

Luglio 27, 2009

ma ho bisogno di voi, pensando che qualcuno ha la pazienza di ascoltarmi. In pratica, in una giornata come oggi, ho bisogno di parlare e, non posso farlo che atttraverso questo mezzo, per fortuna loro, non ho nessuno per tutt’oggi, di fisicamente vicino da “ammorbare”.

Vi dico in premessa che quello che ho voglia di dire non va letto come il mio sconfessare quanto ho asserito nel precedente articolo, perchè, continuo a pensare con fermezza che la “denuncia” non è cosa per me. Ma ho bisogno di dire il mio pensiero che chi mi conosce ha già avuto modo di sentire, abbiate pazienza, del resto sono vecchietta ed è fisiologico che mi ripeta.

E’ rimasto e purtroppo rimangono totalmente nebulose e misterose le ore che precedono la “fuga” di Davide, il durante, il dopo.

Tutto quanto hanno avuto da spiegare, almeno a me, ritengo che ai Carabinieri siano stati costretti a dare maggiori dettagli, ma essendoci il segreto o la riservatezza, non so bene come  dice dell’indangine in corso , è chiaro che non mi riferiscono nulla.

Questo il loro racconto.

Mi arriva una chiamata intorno alle 14,1o del 27 luglio dello scorso anno.

La voce di un operatrice mi dice: “Signora ,Davide è uscito tra le 11,30 e le 12,00, un operatore (che, dopo vari mesi ho scoperto invece essere una donna, ma io non ho mai saputo come si chiama, nè gli ho mai parlato) lo ha seguito per un pezzo di strada, poi, Davide si è addentrato in un tratto di strada dove non si può seguire con la macchina, e l’operatore/trice è tornato indietro. Tranquilla, (continuava la telefonata), tra poche ore verrà a casa… In ogni caso noi verso le tre andremo alla stazione di Orvieto per vedere se lo becchiamo.”

Dopo tre ore dall’uscita ha voglia di prendere treni….

Inizia un pomeriggio di ansia, mista a rabbia.( Ero arrabbiatissima, d’istinto con Davide e credo che questo fatto mi ha impedito di essere lucida e valutare con oggettività il comportamento di quelle persone. Purtroppo questa “non lucidità” dovuta alla rabbia che, via, via, con il passare dei giorni si andava traducendo in preoccupazione, prima, e poi in paura e poi in dolore, ahimè mi è durata per un bel po’ di tempo). Si susseguono altre telefonate, in cui mi si dice che dopo un paio d’ore dall’allontanamento di Davide hanno fatto la segnalazione ai Carabinieri di Orvieto. Ma senza allarmismo, dicendo, andrà a casa, difatti i Carabinieri, poi verificato, non si sono assolutamente attivati per cercarlo.

In un altra telefonata mi si dice, spiacenti, ma siamo rimasti in stazione sino alle 19,30, ma non lo abbiamo proprio visto. Tranquilla, tra stasera e domani arriva a casa.

L’ indomani parlo con la Responsabile, le chiedo come era vestito, mi dice che non aveva importanza, le chiedo se è uscito scavalcando o il muretto o il cancello, mi dice che non cambia, fa’ lo stesso. Insisto, dicendole che non è uguale, Perchè se ha scavalcato vuol dire che era premeditato, in qualche modo è più “cattiva” la cosa. Così si convince e mi spiega che essendo domenica lasciano il cancello aperto tutta la giornata per la visita dei genitori.

Considerazioni:

1°)Perchè si attende quasi tre ore ad avvertire la famiglia. A priori pensano che sia andato a farsi un giretto di natura agreste, tra le campagne popolate da maialini, galline, caprette, ecc. e poi ritorna, possibilmente per l’ora di pranzo?

Si è vero, Davide che, da sempre mal sopportava le costrizioni, altre volte era uscito dai posti di cura in cui era ospite, ma, per prima cosa, mi telefonava subito per dirmelo, poi, nel giro di poco o tornava lui o lo andavo a prenderlo da qualche parte. Quinidi loro, beati e tranquilli, hanno pensato che sarebbe venuto a casa come sempre . Non è decisamente una leggerezza dare per scontato quanto è accaduto in passato e per statistica di eventi, deve ricapitare?

Anche perchè in quel caso la stazione dista 20 km. è tutta campagna e sentieri e Davide non conosceva per niente la zona.

2°) non è davvero un incuria dire: è entrato nella stradina in cui non si poteva entrare con la macchina, quindi siamo tornati indietro. Mi chiedo hanno gli operatori degambizzati? E’ una regola per essere assunti lì? Se hai l’uso delle gambe, non puoi lavorare qui.

3°) scusate ma vi sembra modo, chiedo, non era da riprendere il ragazzo? Risposta; “non possiamo coercizzare nessuno”.

Il mio intendimento non era di dirvi che dovevate prendervelo in braccio e caricarlo di forza in macchina. Ma piuttosto, io torno a ripetermi una volta di più, sono solo una povera mamma ignorante. Ma, nel mio essere nessuno vengo e mi chiedo, ma i 130,oo euro che era lo scorso anno la retta giornaliera che il Servizio Sanitario versava a fronte del soggiorno di Davide, con esclusione di vestiti, sigarette, tutti i prodotti d’ igiene personale, le uscite varie, la piscina, ecc., ecc. queste cose erano tutte a carico della famiglia, i farmaci a carico dell’Asl, qualsiasi eventuale danno provocato dall’ospite risarcito da un’assicurazione a carico della famiglia, poi certamente ne avevano altre anche loro, non so. Allora nel mio piccolo buon senso dico che 130 euro solo per dar da mangiare e dormire ad una persona, non essendo un hotel a 5 stelle, (pur nulla togliendo alla bellezza della struttura), mi sembrano un po’ troppi sono giustificati invece dal pagare gli stipendi del personale sanitario iper specializzato nella riabilitazione di quella tipologia di ragazzi.

Indi si presume che, lo dico sempre io da semplice mamma, che se il ragazzo esce da lì sta’ esprimendo un disagio che non riesce a manifestare altrimenti che prendendo e andando. Al che se ci sono operatori sanitari specializzati la lucetta minima (proprio da pila elettrica) è capirlo. Quindi invece di dirgli: “Davide torna indietro, ah non vuoi tornare indietro? Bene, ciao, noi ce ne andiamo ” frase questa consentita ad una mamma che vuole “impaurire” il bambino piccolo che fa’ i capricci per tornare a casa dovendo andare via da un posto che gli piace e mamma fa’ finta di andarsene e lasciarlo solo, così lui spaventato si decide ad alzare le tende. Ma di ben altra natura mi sembra fosse quella situazione.

Altra giustificazione che si sono dati : noi gliela abbiamo detto di tornare indietro, lui non ha voluto. Ma è logica un’affermazione del genere? Non essendo Davide uno stupido, ma persona intelligente ed in questo caso sopratutto razionale e coerente, se esce da un posto per andarsene, perchè sta’ dicendo a chiare lettere io qui ci sto’ male, voglio andare altrove, com’è che secondo degli iper specialisti sanitari, dopo 5 minuti, o 15 può arrivare a dire “ah scusate mi sono sbagliato torno indietro. ” Il minimo che si può, ma, sopratutto, si deve fare in questi casi, sempre io lo sto’ dicendo, è mettere in atto una bella alternativa persuasiva. tipo: “Davide, allora è evidente che c’è un problema, sai che fai, vieni, sali in macchina, fidati, ti prometto che non ti riporto dentro per adesso, ce ne andiamo in paese, ci prendiamo un bel caffè e con molta tranquillità cerchiamo di capire qual’è il problema. Se riusciamo a trovare una mediazione ben venga, altrimenti telefoniamo a mamma e vediamo il da farsi.

Addirittura mesi dopo la responsabile ad altre persone che, evito in questa sede di dire chi, ha affermato che Davide ha detto all’operatrice. “io voglio andare a Roma a farmi una canna.” Vogliamo dire che è vero? Benissimo. Peggio che peggio. Tu, sempre operatore specializzato, che presti servizio in una Comunità a doppia diagnosi (il motivo per cui si era scelto di mandare Davide lì, non era stato determinato dal vizietto in cui cadeva delle canne, ringraziando Iddio in tanti anni ha sempre lui, per sua deliberata scelta rifuggito dalla droga pesante , credo ne avesse proprio paura ma, dicevo, si era scelto quel posto, perchè nelle comunità solo terapeutiche ci sono ospiti ragazzi con problemi di ritardi mentali e Davide ogni volta dava la testa contro i muri perchè non riusciva ad avere confronti e si rifiutava di stare in mezzo a persone (poverine con tutto il rispetto e l’amore, lo dico, così), mentre nella doppia diagnosi, così ci era stato spiegato essendoci ragazzi che avevano avuto problemi di droga, ma ormai erano all’ultimo tratto del percorso, erano mentalmente svegli.

In ogni caso loro hanno proprio tutti i mezzi e le armi per gestire questi ragazzi, allora di fronte ad un “tuo” ragazzo ( perchè affidato a piene mani dalla famiglia e dal servizio sanitario territoriale) che ti dice voglio andare a Roma a farmi una canna, TU LO LASCI ANDARE?…… della serie prego accomodati che problema c’è, qui stiamo solo per prenderci in giro tutti fra noi e a voi……

Voi al posto mio non vi sentireste terribilmente perplessi?

Un altro motivo per cui, conoscendolo posso intuire che Davide, istintivamente, quindi molto diverso che una premeditazione, ha visto il cancello aperto ed è uscito, è che noi per regolamento non dovevamo vederci per due mesi , non potevamo sentirci per un mese dal suo ingresso. Quel giorno c’erano i genitori degli altri ragazzi, avrà sentito la nostalgia di me, di casa, Quando era a casa mi telefonava 27 volte al giorno.

Altro motivo al colloquio d’accettazione Davide aveva parlato, oltre che con i responsabili, alcuni operatori, ecc, ma, sopratutto con la dottoressa psichiatra che doveva prenderlo in cura da un punto di vista farmacologico.

Al che Davide incontrandola le aveva detto, io qua ci vengo, ma ad una condicio sine qua non, l’unico farmaco che assumerò sarà l’iniezione di depot ogni 20 gg., ma per bocca, compresse, compressine, gocce, ecc. che mi stordiscono e mi tengono come uno scemo non ne prendo. La risposta della Dottoressa era stata di assoluta ed insindacabile garanzia in tal senso. Ho poi invece saputo che poichè quando è entrato Davide lei era in ferie, hanno continuato a dargli i farmaci per bocca.

Quindi Davide per l’ennesima volta nella sua vita si è sentito tradito o preso in giro, sfiduciando quelle persone, infischiandosene di loro e delle loro proposte, perchè lui estremamente leale, non sopportava che gli si mentisse.

Forse un altro motivo è che i ragazzi ogni giorno uscivano per andare in piscina e dentro per tutto il giorno rimanevano solo i ragazzi che non “stavano bene”. Lui essendo entrato da poco, non ricordo per quanti giorni, non poteva uscire. Certamente anche questo ha inciso negativamente.

Qualcuno, dopo poco tempo, mi ha detto: “Signora, ma lei è sicura che è uscito da là dentro?”

E questo pensiero ogni tanto mi tormenta, ma poi lo scaccio, dicendomi che è impossibile, sarebbe come visionare il più truce dei romanzi gialli.

Ma che è accaduto?

Possibile che in tutta quella strada che ha dovuto fare per poter arrivare alla strada principale, non ha chiesto informazioni a nessuno? Non ha chiesto un bicchiere d’acqua? Visto che oltre tutto faceva molto caldo, dato il periodo?

Possibile che ha incontrato immediatamente qualcuno disposto a portarlo lontano ed a offrirgli ospitalità totale?

Oppure è scivolato, nell’ansia della fuga ,ha battuto e ha perso la memoria?

Escludo con tutte le mie forze che gli sia accaduto qualcosa di irreparabile perchè si sarebbe saputo. E questa certezza mi da’ la forza di andare avanti.

Ma voi avete qualche idea per capire cosa può essere successo che ha stravolto le nostre vite?

C’è qualche sensitiva affidabile che sente che è da qualche parte e sta’ bene?

C’è qualcuno che crede e/o conosce la simbologia dei numeri?

il 27/7 è scomparso Davide, il 27/8 è il mio compleanno, il 27/9 è morta mia mamma.

Tre 27 consecutivi, in mezzo alla scomparsa di mio figlio e alla morte di mia mamma, la ricorrenza della mia nascita.

Perchè’?

Se non lo capite forse è meglio se vi li giocate, hai visto mai che almeno ho il piacere di sapere che qualcuno ha vinto un bel po’ di soldini? Sopratutto con il monte-premi che ci sta’ per ora….

Scherzo.

Scusate lo sfogo.

Vi abbraccio tutti.

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